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perchè in città

Le città sono come alveari operosi e possono diventare sempre di più luoghi di fermento e azione, laboratori di pratiche virtuose e collettive, di comunità in transizione verso stili di vita sostenibili.

Una maggiore presenza di api e piante in città significa aumento della biodiversità, che è a sua volta un mezzo fondamentale di contrasto al declino degli insetti e un servizio all’ecosistema cittadino tutto, partendo dall’agricoltura urbana e suburbana, dagli orti cittadini a quelli in terrazzo fino ai campi coltivati ai bordi della città (ogni ape in volo può coprire in media un’area di 36 km quadrati).

Gli insetti impollinatori, inoltre, hanno la funzione di plasmare il territorio, danno e prendono dall’ambiente circostante in una dinamica mutualistica di scambio e arricchimento reciproco.

Allo stesso tempo, però, le città sono anche luoghi complessi e la dinamiche che il loro stile di vita genera, risuonano ben oltre i loro confini. Esso influenza i meccanismi di produzione di vastissimi territori rurali che da esse dipendono economicamente, come accade per l’approvvigionamento e il consumo di cibo. La crescente domanda cittadina di alimenti non locali e a basso costo, per esempio, che arrivano attraverso i supermercati, fomenta ogni giorno l’agricoltura industriale e le pratiche insostenibili che sono alla base della costante distruzione di flora e fauna, dell’inquinamento delle campagne e della morte e fuga delle api in città.

Le api sono degli ottimi indicatori biologici. Esse sono infatti in grado di segnalare il danno chimico dell’ambiente in cui vivono, attraverso due segnali: l’alta mortalità nel caso dei pesticidi e attraverso i residui che si possono riscontrare nei loro corpi, o nei prodotti dell’alveare, nel caso degli antiparassitari, di metalli pesanti e altri agenti inquinanti. La città, quindi, avrà delle sentinelle sempre vigili a monitorare lo stato di salute dell’aria.

Vogliamo contribuire a invertire questo trend, a re-immaginare le città. A partire dalle api, e imitando il loro modo di organizzarsi, ci prefiggiamo di renderle sempre più idonee alla vita degli insetti, e quindi alla nostra.

L’apicoltura urbana cresce in tutto il mondo, moltissime città hanno già migliaia di arnie nei parchi e sui tetti, ed i numeri sono in rapida crescita. A Londra, già nel 2013 si era toccata la soglia dei 3500 alveari, e sugli stessi numeri viaggiano Parigi, Berlino, Copenhagen e molte altre. In Italia dal 2017 sono nate alcune esperienze ed ogni anno si confrontano in una conferenza nazionale, ma rispetto all’estero l’esperienza è agli albori.

La nostra avventura parte da Pisa, per poi diffondere anche in altre città le buone pratiche che si genereranno.

Per tutti questi motivi le città non potranno che beneficiare della sempre maggiore presenza di api e altri insetti impollinatori, se è una transizione verso comunità sempre più verdi, sostenibili e resilienti che vogliamo, non possiamo prescindere dalla loro presenza.

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